Affermare che l’anima ha scelto di fare un’esperienza come per esempio quella di una terribile malattia o un incidente, non è altro per me che una mitologia spirituale, una banalità per dare un senso alle sofferenze e alle ingiustizie del mondo. La verità è che nessuno, a meno di essere completamente pazzo, sceglierebbe un’esperienza del genere. Perfino un verme, che non possiede un cervello sviluppato, si ritrae dal dolore. Che dire allora? La vita e l’universo per esistere si basano sul mutamento, sulla dualità, sull’oscillazione costante delle polarità. In un universo duale devono esistere per forza queste esperienze, l’alternarsi di giorno e notte, piacere e dolore e così via. L’unica vera spiritualità e liberazione è realizzare la propria vera natura e risvegliarsi da questo sogno di nascita e morte, di mutamento e divenire. Comprendere come è venuto in essere tutto questo e risalire fino all’origine.
Sennar Karu