Anche tra i ricercatori progrediti rimane spesso il desiderio ( l’attaccamento ), ed il dolore che ne consegue, di voler cambiare il mondo. Questa condizione è un aspetto residuo dell’ignoranza, che è l’attaccamento alle condizioni impermanenti ( che mutano continuamente, soggette a non permanenza ) ed il desiderio di voler rendere permanente ciò che non può esserlo. Tutti i grandi maestri non hanno parlato del proposito di rendere il mondo perfetto, poiché esso non è stazione di permanenza ma solo scuola, ma di come è possibile uscire dal ciclo del dolore e delle rinascite dei mondi del costante mutare realizzando la propria vera natura. Ciò non significa che il mondo non vada incontro al miglioramento ma che da esso non ci si può aspettare nessuna permanenza e non si sa quali e quanti cambiamenti i cicli delle ere porteranno con sé.
Sennar Karu