Chi pratica una disciplina spirituale, fino a che non è liberato, è sempre soggetto all’assalto delle forze psicologiche che si manifestano come pensieri ossessivi e parassiti, di varia natura dal tormento delle responsabilità quotidiane fino a immagini grottesche e ripugnanti. Tutto a seconda del temperamento del praticante e con il fine di distoglierlo dalla liberazione. Il praticante deve però ricordare che tali pensieri non costituiscono la sua natura e non provengono dal suo vero Sé. Deve perciò abbandonarli evitando di aggiungerci il pensiero “io“ e proseguire indifferente con la pratica costante e disciplinata.
Sennar Karu