Gesù poteva affermare «io e il padre siamo uno», non esiste cioè più alcuno stato interiore di separazione con la coscienza cosmica. Allo stesso modo tutti i maestri e realizzati viventi che hanno realizzato in loro lo stato di Nirvikalpa Samadhi, l’unione costante e finale con Dio, possono altrettanto affermare «io e il padre siamo uno». Finché sussistono livelli interiori di separazione dovuti a desideri, ambizioni e tendenze subliminali, quella ripetizione è solo concettuale. Non è sufficiente sapere a livello intellettuale che tutto è uno. Soltanto lo stato interiore di Nirvikalpa Samadhi è definitivo e realizzativo, spazza via ogni concetto, ogni definizione di sé, desiderio, separazione, identificazione con la forma e con ciò che è mutevole ( maya ), associazione con il divenire fenomenico, il tempo e lo spazio. Può essere utile per il praticante perseguire la via del Karma Yoga, l’offerta di ogni azione e dei loro risultati, che siano azioni meritevoli o immeritevoli, pregi o difetti, allo splendente signore dell’universo a cui tutte queste cose appartengono. La pratica dev’essere eseguita rimuovendo il pensiero «io sto praticando». In ogni momento va tenuto a mente che tutto proviene da Dio e tutto ritorna a Dio, l’ego è solo temporaneo e non è la tua vera natura. Questa via costante del karma yoga purifica la coscienza dall’attaccamento illusorio all’individualità, spianando la strada verso il sorgere di una consapevolezza cosmica.

Sennar Karu
error: Contenuto protetto
Torna in alto