Solitamente ci si riferisce con il termine Avatar a quelle che sono considerate grande incarnazioni, discese divine come Gesù, Krishna e altri più recenti e si fanno distinzioni tra avatar e avatar e loro funzioni definendoli completi ( purna ) o parziali.
Tuttavia sento di offrire una precisazione. Ad esempio Satya Sai Baba viene da molti considerato Purnavatar ( completo ). C\’è da dire che la coscienza è il purnavatar e non la persona, sai baba per fare un esempio, o qualsiasi altro, non è un uomo ma la rappresentazione del principio coscienziale che è in te ed in ciascuno di noi, così come nessuno di noi è un uomo o una donna perché la persona è soltanto apparente. Spesso per via dell\’associazione alla forma si ritiene che l\’avatar sia la persona, l\’anima individualizzata, ma il realtà il purnavatar è il principio coscienziale. Perciò non può esserci questa dinstinzione se non a livello concettuale e non può riferirsi ad una persona. Dire che Sai Baba è il purnavatar nel senso di persona o entità personificata o anima individualizzata è un\’approssimazione e al contempo un velo sulla realtà sostanziale. Se si dice che Sai Baba, in quanto coscienza, è il purnavatar è corretto, ma tale può essere detto dello stesso principio atmico in ciascuno. L\’avatar è l\’io sono, l\’essere, la coscienza presenza, e non può essere ne poorna ( completo ) ne parziale, è semplicemente ciò che è.
Il vero Avatar è dunque il seme coscienziale, la presenza perfetta, il riflesso puro del divino assoluto nel \”cuore\”, il \”figlio\”, l\’essere che dimora identico in ogni creatura e che coincide con il padre madre perché non esiste dualismo, quella consapevolezza-osservante su cui ogni esperienza appare. E\’ l\’apparizione della coscienza-presenza, l\’essere, l\’io sono presente in ciascuno. Nei maestri tale principio splende completamente manifesto ma è bene ricordare che l\’avatar non è una persona ma un principio: l\’atman, il seme divino coscienziale. L\’avatar è il Sé e tale principio è identico in Gesù, in krishna e in ogni altro essere. Meditare su tale principio e dimorare in esso stabilmente è lo scopo della meditazione ed equivale a realizzazione. Quando ogni concetto, modificazione e identificazione con qualcosa di diverso si dissolve nella calma luce interiore allora è la coscienza stessa ad affermare TAT TVAM ASI, tu sei quello, ti riscopri come essere sempre stato quello.
Sennar Karu